LO SPIRITO CHE VORREI

Ho il piacere di riproporvi quanto scrissi il 10 Gennaio 2010, oltre 4 anni fa, perchè sento queste parole più attuali che mai. Alcuni passi avanti sono stati fatti, molti devono ancora essere fatti per raggiungere Lo Spirito che Vorrei...

Cari Collaboratori, Amici, Pazienti e Familiari, ormai sono passati 4 mesi da quando è nato il Dipartimento di Neuroscienze Cliniche nell’ambito di Villa San Benedetto e vorrei condividere lo spirito che vorrei animasse una struttura che ha l’ambizione di diventare un Centro di Eccellenza Clinico Scientifica di riferimento a livello nazionale ed europeo.

Nel corso dei vent’anni passati a lottare con chi ha sofferto e ancora soffre per disturbo emotivi e a frequentare da protagonista il mondo della ricerca scientifica è nata gradualmente la consapevolezza dell’enorme responsabilità che un dipartimento clinico si porta sulle spalle verso la popolazione e la società, ma soprattutto verso chi ha perso la libertà di essere se stesso, avvolto nelle spire dei disturbi mentali.

Perdere la libertà è sicuramente una delle più gravi menomazioni che possono colpire un essere umano ed è proprio la consapevolezza della forza dei disturbi mentali nel condizionare e limitare la vita di chi soffre che deve condurci a riflettere su come poter assumere la responsabilità di aiutare chi vive ingabbiato nella malattia mentale a ritrovare la via verso la libertà o almeno verso una vita decorosa.
La saggezza del pensiero umano è una guida importante e l’esperienza personale un’ottima maestra. Ma sono davvero sufficienti? In fin dei conti per moltissimi anni persone molto sagge hanno creduto che la terra fosse piatta e che il sole girasse intorno alla terra. Dunque buon senso e esperienza sono necessarie ma non bastano.
Comprendere la vera natura di un disturbo mentale vuol dire andare oltre le opinioni e l’esperienza personale verso ciò che è oggettivo. Il pensiero critico, che nasce dall’esperienza della ricerca scientifica, diventa il faro capace di guidarci verso il vero, al di là delle opinioni. Siamo consapevoli che la scienza e il metodo scientifico permettono di comprendere soltanto una piccola parte della realtà e dell’uomo ma diventano un punto di partenza solido e radicato nella realtà dei fatti.
Ecco da dove partiremo (anzi continueremo!), dalla scienza, dalla ricerca e dal metodo scientifico, ben consapevoli dei limiti che essi portano, cioè la capacità di conoscere soltanto una parte della realtà, ma consci dell’importanza di partire da ciò che è scientificamente dimostrato come faro che ci eviti di perderci nel guazzabuglio di opinioni personali sulla pelle di chi soffre.
Si, perché la serietà e il rispetto verso chi soffre impone di partire da ciò che è dimostrato, dai fatti che solo la scienza garantisce. Ecco con che spirito vorrei crescesse il nostro Dipartimento. Ecco perché praticare la ricerca è centrale per diventare dei clinici validi, capaci di aiutare chi soffre. Non comprendere questo principio non è etico soprattutto perché fatto sulla pelle di chi soffre.
Un grande abbraccio a tutti voi e l’augurio di un 2010 scientificamente responsabile...